Valutare i rischi per i lavoratori

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Gli articoli  28 e 29 del D.Lgs. 81/2008 hanno introdotto l’obbligo di valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro. La valutazione dei rischi è uno degli obblighi del datore di lavoro e deve prendere in considerazione tutte le fonti di rischio, reale o potenziale. Deve inoltre prestare maggiore attenzione ad alcune categorie di lavoratori che possono essere svantaggiate o esposte a più rischi: donne in gravidanza, minori, stranieri, disabili.

I rischi per i lavoratori possono essere distinti in tre tipologie: rischi per la salute, rischi per la sicurezza e rischi trasversali/organizzativi.

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Rischi sul lavoro per la salute dei lavoratori

I rischi che possono colpire la salute dei lavoratori sono tutti quelli legati all’uso di sostanze che possono avere un effetto sull’organismo umano: agenti chimici, cancerogeni e mutageni, oppure agli agenti fisici o biologici. I lavoratori esposti sono ovviamente quelli che utilizzano queste sostanze o che sono esposti a questi agenti nello svolgimento della loro mansione lavorativa.

Rischi sul lavoro per la sicurezza dei lavoratori

I rischi che riguardano la sicurezza dei lavoratori sono quelli che riguardano l’utilizzo di attrezzature e macchinari nell’ambiente di lavoro e durante lo svolgimento dello stesso. Esistono numerose norme, oltre al Testo Unico, che impongono periodici e rigidi controlli sulle attrezzature e i macchinari lavorativi, oltre che la dotazione di DPI da parte del datore di lavoro. Dei rischi per la sicurezza fanno parte anche tutti quelli connessi a impianti elettrici, incendi ed esplosioni.

Rischi sul lavoro trasversali o organizzativi

I rischi trasversali e organizzativi non riguardano la mansione lavorativa in sé, bensì l’ambiente lavorativo (inteso come rapporti con colleghi e superiori) nonché l’organizzazione stessa del lavoro. Di questa tipologia di rischio fanno parte, ad esempio, il rischio stress lavoro correlato e tutti i rischi di origine psico-sociale che colpiscono la sfera emotiva e psicologica del lavoratore.

Il datore di lavoro è tenuto a intervenire anche in questi casi, cercando di organizzare al meglio le ore lavorative, i turni e i team di lavoro, al fine di distribuire equame nte e in maniera gratificante tutti i compiti aziendali.