Movimentazione manuale dei carichi MMC

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È il D.Lgs. 81/08 e s.m.i. il riferimento normativo in cui sono contenute le istruzioni necessarie a valutare i fattori di rischio causati dalla movimentazione manuale dei carichi. Nello specifico, la norma, si occupa della movimentazione manuale dei carichi, e dei rischi ad essa correlati al Titolo VI, e nell’allegato XXXIII del D.Lg. citato.

Secondo la normativa, la movimentazione dei carichi comprende tutte le azioni volte a spostare, deporre, sollevare, tenere, spingere, tirare o portare un carico pesante, eseguita da uno o più lavoratori. Per carico pesante, invece, il legislatore ha voluto considerare sia gli esseri animati, come le persone o gli animali, sia quelli inanimati, ovvero gli oggetti.

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Movimentazione manuale dei carichi: i rischi per la salute

Tra i principali rischi per la salute dell’operatore che svolge attività di movimentazione manuale dei carichi vi è l’aumento del ritmo cardiaco e di conseguenza di quello respiratorio, provocato dallo sforzo muscolare richiesto. Inoltre, gli sforzi necessari a movimentare i carichi incidono col tempo sulle articolazioni, ed in particolar modo sull’apparato muscolo-scheletrico, provocando dolori o patologie croniche a livello dorso-lombare.

Non è raro che la movimentazione manuale dei carichi sia causa di infortuni, in primis ferite, traumi o fratture.

Movimentazione manuale dei carichi: perché è pericolosa?

La molteplicità dei fattori che possono essere causa di lesioni per il lavoratore che esegue manualmente la movimentazione dei carichi, aumenta le possibilità di rischio di questa attività. Il legislatore ha individuato 4 fattori a cui occorre prestare attenzione perché accrescono il rischio di lesioni, ovvero: l’ambiente in cui il lavoratore opera, l’attività lavorativa svolta, la tipologia di carico e l’operatore.

L’ambiente

L’ambiente in cui si esegue la movimentazione manuale dei carichi può incidere in maniera significativa sull’attività di un lavoratore, accrescendo la percentuale di lesioni o traumi. Ad aumentare il rischio concorrono:

  • La presenza di un pavimento scivoloso o irregolare
  • La presenza di un ambiente troppo angusto per garantire una movimentazione agevole dei carichi
  • La presenza di un ambiente poco illuminato
  • La presenza di temperature troppo calde o troppo fredde all’interno dello spazio lavorativo che possono compromettere l’attività svolta; nel primo caso infatti, l’operatore è spesso costretto a far leva sulla forza fisica per combattere il senso di stanchezza provocato dall’eccessivo calore, nel secondo la mancanza di sensibilità alle dita, causata dal freddo, può far mancare la presa.

Tipologia di lavoro svolto

A seconda del tipo di lavoro che l’operatore è chiamato a svolgere il rischio di lesioni o traumi può moltiplicarsi. Infatti, il verificarsi di dolori dorso-lombari aumenta se l’operatore è obbligato:

  • a compiere movimenti ripetuti troppo a lungo
  • ad adottare o eseguire movimenti scorretti
  • a sottoporsi ad un lavoro faticoso troppo a lungo

Tipo di carico

All’aumento del rischio concorre ovviamente anche il carico, che moltiplica la possibilità che si verifichino incidenti per l’operatore se l’oggetto è troppo pesante o troppo ingombrante, rispetto alla conformazione fisica dell’operatore, ma anche se è difficile da afferrare o da raggiungere, oppure se è posizionato in modo sbilanciato rispetto alla posizione di presa dell’operatore. Molto pericoloso per il lavoratore chiamato a movimentare un carico è anche la conformazione dell’imballo: se è troppo grande può impedire una corretta visuale divenendo causa primaria d’incidente.

L’operatore

Vi sono lavoratori che sono più portati di altri a subire infortuni dorso-lombari, come coloro che hanno avuto precedenti disturbi alla colonna vertebrale. Inoltre da non sottovalutare è l’età dell’operatore: all’aumento dell’età aumenta anche il rischio di incidenti, perché diminuisce la forza fisica ed i riflessi. Se l’età è un deterrente, lo è anche la mancanza d’esperienza, così come la corporatura fisica, tutte caratteristiche che possono incidere sulle modalità d’esecuzione del lavoro.

Cosa deve fare il datore di lavoro per prevenire incidenti durante la MMC

Ogni datore di lavoro prima ancora di utilizzare tutte le misure preventive per evitare l’insorgere di incidenti durante la fase di movimentazione manuale dei carichi deve valutare i rischi che possono derivare dall’ambiente o dal singolo lavoratore. Nel primo caso è tenuto a eliminare il pericolo ambientale, nel secondo è obbligato a selezionare quel lavoratore che è più idoneo a eseguire l’attività. Ad ogni modo il datore di lavoro è obbligato dalla norma a mettere in atto tutte le misure preventive necessarie ad evitare il verificarsi di incidenti durante la movimentazione manuale di carichi:

  • informando i lavoratori sui rischi della MMC
  • prevedendo esercizi mirati ad una corretta postura
  • adottando turni fra i lavoratori per consentire un maggior tempo di riposo a ciascuno
  • eliminando la MMC a favore di macchinari automatizzati
  • utilizzando montacarichi, carrelli o strumenti di sollevamento nel caso in cui non sia possibile introdurre nell’ambiente lavorativo sistemi automatizzati.

La valutazione dei rischi della movimentazione manuale dei carichi è necessaria ad azzerare gli incidenti causati da questa attività: questa è una fase essenziale che solo un consulente specializzato può eseguire per progettare il miglior piano preventivo per ogni ambiente di lavoro.