Sicurezza negli ambienti di lavoro esposti a nanoparticelle

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Parlare di nanoparticelle nel mondo del lavoro sembra argomento per addetti ai lavori, ma in realtà lo sviluppo tecnologico ha permesso l’uso di nanoparticelle anche in prodotti di uso comune come vernici, tessuti e cosmetici come le creme solari.

In alcuni ambienti lavorativi la tutela della sicurezza e salubrità del luogo di lavoro passa anche per l’analisi delle nanoparticelle disperse nell’aria. Infatti, tra le caratteristiche di queste particelle si possono individuare:

  • delle particelle che si disperdono nell’aria liberamente;
  • la capacità delle nanoparticelle di aggregarsi fra loro al momento del deposito sulle superfici;
  • le diverse tipologie e composizione che caratterizzano ogni tipo di nanoparticella.

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Per comprendere meglio come possono disperdersi nell’aria le nanoparticelle, sarà utile fare un esempio: alcuni processi termici come la saldatura, generano il rilascio nell’ambiente di questo genere di particelle in forma di micro polveri che sono comunemente presenti nelle zone industriali.

Pur non essendoci ricerche e dati ufficiali sugli effetti negativi per la salute dell’uomo dopo un’esposizione alle nanoparticelle, si possono individuare alcuni rischi per la salute sulla base di ricerche condotte su cavie da laboratorio.

I principali rischi per la salute degli esseri umani sono:

  • problemi respiratori (mucose nasali, alveoli polmonari, vie respiratorie, fibrosi polmonari);
  • malattie cardiovascolari (infarto, malattie dei vasi coronarici);
  • rischio cancerogeno;
  • rischio di reazioni chimiche inaspettate, come esplosioni o combustioni;

Infine, alla luce dei potenziali rischi, sarà utile sapere come vengono assorbite le nanoparticelle dal corpo umano:

  • assorbimento per via cutanea;
  • assorbimento per inalazione;
  • assorbimento per ingestione.

Il datore di lavoro dunque, ha il compito di individuare il livello di nanoparticelle disperse nell’ambiente di lavoro, attuare tutte le misure di prevenzione previste dalla normativa e in caso necessario, attuare tutte le misure correttive. A tale proposito, la normativa alla quale fare riferimento è la seguente:

  • norma tecnica CEN ISO/TS 27687 per quel che riguarda la terminologia relativa alle nanoparticelle;
  • norma internazionale ISO/TR 27628:2007 per quel che riguarda i livelli di esposizione alle nanoparticelle;